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Prada-Versace: L’operazione strategica che ridisegna il lusso italiano

Giovedì 10 aprile è arrivata la conferma di una delle operazioni più discusse degli ultimi tempi, un evento che ha scosso il mondo del lusso riportando in Italia uno dei suoi marchi storici più iconici. Il Gruppo Prada ha annunciato di aver acquisito, con l'assistenza di PwC, il 100% del brand fondato da Gianni Versace nel 1978, dal 2018 a oggi di proprietà della multinazionale statunitense Capri Holdings, confermando le voci che dallo scorso gennaio agitavano i mercati azionari.  La manovra, inizialmente valutata circa 1,5 miliardi di euro, è stata influenzata dall’incertezza dei mercati finanziari generata dall’introduzione dei dazi voluti dal presidente USA Donald Trump. L’operazione sembra essersi conclusa con un accordo che prevede un corrispettivo in contanti, basato su un Enterprise Value di 1,25 miliardi di euro, soggetto ad aggiustamenti al momento del closing.

 

L'Integrazione di due icone: Verso un nuovo polo del lusso made in Italy


L'acquisizione di Versace da parte di Prada rappresenta un momento cruciale nel panorama della moda di lusso, segnando l'unione di due marchi italiani con identità distintive e posizionamenti di mercato complementari. Quest’operazione ha inoltre confermato la forte tendenza alla concentrazione del mercato del lusso, che già da tempo è dominato da grandi conglomerati internazionali, come LVMH, Kering o Richemont, che detengono portafogli diversificati di marchi nei settori moda, gioielleria, pelletteria e beauty. L'aumento della concorrenza tra tali conglomerati ha spinto il settore verso un’intensa attività di  M&A, necessarie per ottenere economie di scala, penetrare nuovi mercati e acquisire competenze tecnologiche e creative.

 

Due storie, due stili: Il DNA di Prada e Versace a confronto


Per analizzare quali sono le ragioni dietro questa operazione e la struttura dell’acquisizione con i relativi profili di diritto societario, è necessario inquadrare i due brand e studiare il loro posizionamento all’interno del mercato.

 

Prada si distingue per il suo approccio intellettuale e minimalista al lusso, più vicina all’idea di un marchio “fashion driven”, che pone cioè l’accento sull’innovazione creativa, scelta che ha grande appeal sulle nuove generazioni. Fondata nel 1913, la maison ha consolidato un'immagine di eleganza sobria e innovazione. Il marchio fa oggi parte del gruppo Prada, insieme ad altri dei più prestigiosi brand del lusso, ovvero Prada, Miu Miu, Church’s, Car Shoe, Marchesi 1824 e Luna Rossa. Il gruppo conta ad oggi 14.876 dipendenti, 5,4 miliardi di euro di fatturato ed un utile netto in forte crescita. La strategia del brand può essere riassunta in tre punti principali:

  • Esclusività controllata: Prada mantiene un'aura di esclusività attraverso una distribuzione selettiva, privilegiando boutique monomarca in location prestigiose e limitando la presenza in grandi magazzini.

  • Innovazione e modernità: Il brand è noto per l'uso di materiali non convenzionali, come il nylon, e per collaborazioni artistiche che sfidano le convenzioni del settore.

  • Sostenibilità: Con iniziative come il progetto Re-Nylon, Prada ha mostrato un impegno verso la moda sostenibile, rispondendo alle crescenti preoccupazioni ambientali dei consumatori, specialmente quelli più giovani.


Con un approccio quasi diametralmente opposto, si distingue Versace, emblema di sfarzo audace e glamour, riconducibile a un marchio di lusso “heritage”, più ancorato alla tradizione. Dal 2018 il marchio fa parte di Capri Holdings, gruppo che include anche Michael Kors, Jimmy Choo e altri brand. Il gruppo conta 15.100 dipendenti e ha registrato nel 2024 un fatturato di 5,27 miliardi di dollari, di cui 1,03 miliardi attribuibili a Versace, a fronte però di una perdita netta superiore ai 240 milioni di dollari.


Il brand si caratterizza per:

  • Estetica distintiva: Versace è noto per i suoi design audaci, l'uso di motivi iconici come la Medusa e il Greca, e una palette di colori vivaci.

  • Appello alle celebrità: Il marchio ha una lunga storia di collaborazioni con celebrità e influencer, che ha contribuito a rafforzare la sua immagine di status symbol nel mondo dello spettacolo.

  • Esperienze di marca immersive: Le boutique Versace offrono esperienze di shopping lussuose e personalizzate, riflettendo l'opulenza del brand.


Nonostante la forte identità, sotto la gestione di Capri Holdings Versace ha affrontato sfide nel mantenere la sua posizione di mercato, con vendite in calo (del 6,9% nel 2024 rispetto al 2023) e tensioni creative.


Le ragioni strategiche dietro l’acquisizione


Partendo da queste due posizioni complementari all’interno di un mercato sempre più competitivo, l’acquisizione di Versace da parte di Prada risponde a motivazioni strategiche ben precise:


a) Rafforzamento del portafoglio brand

Con Versace, Prada amplia il proprio portafoglio, aggiungendo un marchio iconico caratterizzato da un'estetica fortemente riconoscibile e da un posizionamento di lusso audace. Questa diversificazione consente a Prada di coprire segmenti di mercato complementari: Prada rappresenta il lusso minimalista ed elegante, mentre Versace incarna il lusso opulento e spettacolare.


b) Espansione geografica

Versace è particolarmente forte negli Stati Uniti, un mercato dove Prada ambisce a consolidare la propria presenza. Inoltre, la notorietà di Versace tra i consumatori asiatici, grazie anche all’enfasi su glamour e ostentazione, consente a Prada di rafforzare il proprio appeal nei mercati a più alta crescita.


c) Economie di scala e sinergie operative

L'acquisizione consente di generare sinergie in diversi ambiti, tra cui la produzione, attraverso l’ottimizzazione della supply chain e la condivisione di piattaforme industriali, la distribuzione, grazie all’integrazione delle reti retail e allo sfruttamento delle sinergie immobiliari, ed infine il marketing e la digitalizzazione, mediante la condivisione di infrastrutture tecnologiche e sistemi di Customer Relationship Management (CRM). Questo può tradursi in significativi risparmi sui costi e in una maggiore efficienza operativa a livello di gruppo.


d) Difesa contro la concorrenza

L'acquisizione rappresenta anche una mossa difensiva: in un mercato dove i grandi gruppi come LVMH e Kering sono costantemente alla ricerca di nuove acquisizioni per rafforzare la loro posizione dominante, Prada si garantisce l’accesso esclusivo a un brand di primo piano, impedendo che finisca nelle mani della concorrenza.


e) Attrazione delle nuove generazioni

Il target principale dei brand di lusso si sta progressivamente spostando verso i consumatori Millennials e Generazione Z, più attratti da brand che esprimono individualismo, diversità e glamour. Versace, con il suo stile audace e la sua forza comunicativa sui social media, è perfettamente allineato a questa evoluzione dei gusti.


f) Valorizzazione patrimoniale

Oltre alla dimensione industriale e commerciale, Versace rappresenta anche un’importante opportunità patrimoniale: il brand possiede un valore intangibile elevatissimo (marchio, heritage, customer base), suscettibile di ulteriore valorizzazione tramite strategie mirate di licensing, collaborazioni e sviluppo di nuove linee di prodotto.


La Struttura dell’Operazione: Uno share deal su misura


Dal punto di vista della struttura dell'operazione, l'acquisizione si è realizzata attraverso un'operazione di acquisto di partecipazioni (share deal) che ha coinvolto l'intero capitale sociale di Versace detenuto da Capri Holdings. La transazione è stata strutturata secondo un meccanismo cash & stock, prevedendo quindi un corrispettivo misto: da un lato, il pagamento di una parte del prezzo in contanti; dall'altro, l'assegnazione a Capri Holdings di nuove azioni emesse da Prada nell'ambito di un aumento di capitale dedicato. Il finanziamento dell'acquisizione è stato assicurato tramite un mix di debito bancario, con un prestito sindacato di 1,5 miliardi di euro, e un aumento di capitale riservato agli attuali azionisti di Capri Holdings. Il corrispettivo dell'operazione è stato determinato sulla base di un multiplo dei ricavi annuali di Versace, con clausole di aggiustamento del prezzo ("earn-out") legate al raggiungimento di specifici obiettivi finanziari futuri. Tali clausole mirano a garantire l'allineamento degli interessi tra le parti e a mitigare i rischi post-closing. L'operazione è stata assistita da primari studi legali e advisor finanziari: Citigroup Global Markets Europe AG e Goldman Sachs Bank Europe SE, Succursale Italia, in qualità di advisor finanziari, e Skadden, Arps, Slate, Meagher & Flom LLP come consulente legale per Prada.


Garantire il successo post-closing: sicurezza, trasparenza e clausole chiave


La fase di due diligence ha rivestito un ruolo centrale, in linea con i principi di cui all’art. 14 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, garantendo una verifica approfondita della solidità legale, fiscale e patrimoniale della target company. Le aree oggetto di approfondimento hanno incluso:

  • La presenza di contenziosi pendenti e rischi contrattuali rilevanti;

  • La tutela dei diritti di proprietà intellettuale, con particolare attenzione alla validità e difendibilità dei marchi registrati a livello globale;

  • La compliance fiscale e l'osservanza delle normative anti-riciclaggio e antitrust;

  • L’analisi della governance interna, delle deleghe gestionali e della situazione patrimoniale e finanziaria della società.


Il contratto di acquisizione (Sale and Purchase Agreement, SPA) ha disciplinato in modo dettagliato:

  • Le dichiarazioni e garanzie (representations and warranties) sulla situazione legale e finanziaria di Versace;

  • Le clausole di indennizzo per coprire eventuali passività pregresse non rilevate in sede di due diligence;

  • I patti di non concorrenza a carico dei venditori;

  • Gli accordi di retention finalizzati a trattenere il management chiave.


Una particolare attenzione è stata riservata alla gestione transitoria tra signing e closing, con l'inserimento di condizioni sospensive legate al rilascio delle necessarie approvazioni antitrust e ad altri eventi significativi.


In qualità di società quotata, Prada ha adempiuto agli obblighi di comunicazione nei confronti della CONSOB e del mercato, fornendo disclosure tempestive circa i termini finanziari dell’operazione, in conformità con il Regolamento Emittenti (Delibera CONSOB n. 11971/1999). Inoltre, la transazione ha superato positivamente la valutazione prevista nell’ambito delle normative Golden Power italiane (D.L. 15 marzo 2012, n. 21), data la rilevanza strategica del settore moda per l’economia nazionale.


Governance post-acquisizione: autonomia e integrazione, sinergie e salvaguardia dell’heritage


Dal punto di vista della governance, Versace è stata mantenuta come società distinta all’interno del perimetro del gruppo Prada, con:

  • La designazione di nuovi amministratori nominati da Prada;

  • L'integrazione nei sistemi di compliance e controllo interno del gruppo;

  • Il mantenimento dell'autonomia creativa sotto la guida di Donatella Versace, in qualità di Chief Creative Officer.


Dal punto di vista delle implicazioni operative post acquisizione, l’integrazione operativa tra Prada e Versace è stata concepita secondo un approccio rispettoso delle specificità di ciascun marchio. In particolare, Versace ha mantenuto la propria rete retail indipendente, continuando a operare attraverso i propri canali distributivi. Inoltre, sono state sviluppate sinergie nella logistica, nella gestione della supply chain e nell’adozione di programmi comuni di sostenibilità ambientale e innovazione digitale. Infine, è stato avviato un processo di armonizzazione delle best practices aziendali, mantenendo tuttavia l’individualità dei marchi.


Consapevole del valore immateriale rappresentato dal marchio Versace, Prada ha inoltre adottato una strategia di protezione del brand, proteggendo così il valore degli intangible assets secondo i principi riconosciuti dall’International Valuation Standards (IVS), mirata a:

  • Preservare l'unicità stilistica;

  • Mantenere il posizionamento competitivo nel segmento del lusso ad alto impatto visivo;

  • Valorizzare gli asset comunicativi esistenti, potenziando l'engagement digitale e le collaborazioni con celebrità.


La reazione del mercato finanziario all'annuncio dell'operazione è stata positiva: gli analisti hanno accolto con favore l'integrazione di un marchio complementare al portafoglio Prada, riconoscendo la coerenza strategica dell'iniziativa nel rafforzare la competitività del gruppo nel mercato globale del lusso.


L'acquisizione di Gianni Versace S.r.l. da parte del gruppo Prada si configura come un modello di operazione strategica nel mercato del lusso, caratterizzata da una struttura tecnica articolata e pienamente conforme alla normativa vigente. La combinazione di pagamento in contanti, assegnazione di nuove azioni e clausole di aggiustamento del prezzo ("earn-out") ha garantito un equilibrio tra esigenze di liquidità e tutela dai rischi post-closing. Sul piano industriale, l'operazione si inserisce nel più ampio trend di concentrazione del settore, volto a rafforzare la competitività dinanzi a sfide globali come digitalizzazione, internazionalizzazione e sostenibilità. Il mantenimento dell'autonomia creativa di Versace all'interno del gruppo testimonia una gestione accorta del rischio di omologazione dei brand di alta gamma. In definitiva, l’acquisizione Prada–Versace si pone come benchmark per le operazioni di M&A nel lusso, evidenziando l’evoluzione del diritto societario nelle acquisizioni complesse e la centralità di una governance integrata per il successo strategico ed economico.


Sitografia










 

 
 
 

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